Domenica delle Palme e della Passione del Signore

DIOCESI DI TRIESTE
Domenica delle Palme

+ Giampaolo Crepaldi
Cattedrale di San Giusto, 29 marzo 2015

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.     La Domenica delle Palme è come una suggestiva ouverture che ci introduce nella celebrazione del Mistero pasquale del Triduo sacro della Settimana Santa. Nei suoi due momenti più rilevanti – benedizione delle palme-processione, e Liturgia della Parola nella Eucaristia – questa ouverture, nella sua trama musicale, ne richiama i temi fondamentali – passione, morte, risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo – che lo spartito svilupperà nelle celebrazioni di tutta questa santa Settimana
A venirci in aiuto per una piena comprensione dei Santi Misteri che andremo a celebrare, ci sono le letture bibliche di questa Domenica. Nella prima lettura, presa dal libro di Isaia, Gesù è presentato come il Servo del Padre, tutto proteso nell’ascolto obbediente della sua volontà per il compimento del disegno della salvezza. Nella seconda lettura – si tratta dell’inno cristologico della Lettera paolina ai Filippesi – ci viene presentato Cristo nello svuotamento della passione e della morte, ma, proprio per questo (v.9), risulta essere il Signore dell’universo. Il Vangelo della passione secondo Marco ci introduce nella buona notizia della salvezza operata dalla morte e resurrezione del Signore Gesù. Tutto l’Evangelo di Marco è attraversato da una domanda: chi è questo Gesù che parla come nessun uomo ha parlato? E’, in definitiva, la domanda che ci portiamo dentro al cuore anche noi. E la domanda trova la sua risposta al momento della morte di Gesù sulla croce: “Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15,39). Gesù, Figlio di Dio: è questa la professione di fede che siamo chiamati a fare anche noi.

2.     Carissimi fratelli e sorelle, in questa Domenica delle Palme si celebra in tutta la Chiesa universale la XXX Giornata Mondiale della Gioventù che il nostro amato Papa Francesco ha impreziosito con un Messaggio che ci ricorda la beatitudine evangelica dei beati i puri di cuore. E’ un Messaggio bello e impegnativo rivolto soprattutto a voi giovani, un Messaggio che parla di amore e di felicità, che parla, in particolare, di sradicare dal nostro cuore e dalla nostra vita tutto quello che li inquina. Consentitemi di leggere un breve brano rivolto ai giovani. Scrive Papa Francesco: “Una volta vi ho posto la domanda: Dov’è il vostro tesoro? Su quale tesoro riposa il vostro cuore? (cf. Intervista con alcuni giovani del Belgio, 31 marzo 2014). Sì, i nostri cuori possono attaccarsi a veri o falsi tesori, possono trovare un riposo autentico oppure addormentarsi, diventando pigri e intorpiditi. Il bene più prezioso che possiamo avere nella vita è la nostra relazione con Dio. Ne siete convinti? Siete consapevoli del valore inestimabile che avete agli occhi di Dio? Sapete di essere amati e accolti da Lui in modo incondizionato, così come siete? Quando questa percezione viene meno, l’essere umano diventa un enigma incomprensibile, perché proprio il sapere di essere amati da Dio incondizionatamente dà senso alla nostra vita. Ricordate il colloquio di Gesù con il giovane ricco (cf. Mc 10,17-22)? L’evangelista Marco nota che il Signore fissò lo sguardo su di lui e lo amò (cf. v. 21), invitandolo poi a seguirlo per trovare il vero tesoro. Vi auguro, cari giovani, che questo sguardo di Cristo, pieno di amore, vi accompagni per tutta la vostra vita”. Anch’io, faccio mio l’augurio di papa Francesco, affinché lo sguardo pieno di amore di Gesù accompagni i giovani di Trieste!