Celebrazione Eucaristica in occasione della Giornata internazionale della Donna

DIOCESI DI TRIESTE
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
+Giampaolo Crepaldi
S. Antonio Taumaturgo, 7 marzo 2015

Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre,
1. Nel nostro cammino quaresimale di conversione siamo giunti alla terza domenica di quaresima. La Parola di Dio di oggi ci invita a riflettere sul decalogo e la nuova alleanza, sulla Chiesa intesa come popolo santo di Dio, sulla parola profetica di Gesù sulla sua risurrezione: “distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere”. La prima lettura, tratta dall’Esodo, ci riporta il decalogo o i dieci comandamenti che tutti conosciamo e abbiamo anche imparato a memoria negli anni di catechismo. Sono le parole rivelate da Dio a Mosè sul monte Sinai per essere comunicate al popolo e quindi a tutti gli uomini, quale via maestra indicata da Dio per vivere nel bene e nella giustizia. Il decalogo fa parte del codice di alleanza tra Dio e il suo popolo. Dio nella sua bontà e nella sua misericordia ha donato agli ebrei la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto; in cambio, come risposta al suo amore, Dio chiede al popolo l’osservanza dei dieci comandamenti: “Voi – dice il Signore – entrerete nella terra promessa a condizione che obbediate e mettiate in pratica le leggi e i comandi che vi ho dati”.

2. Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre, nel brano del Vangelo si racconta che Gesù, nel Tempio di Gerusalemme, scaccia i mercanti e i cambiavalute. Chiediamoci: perché Gesù interviene con un gesto tanto eclatante per un fatto che allora era abbastanza comune? Gesù vuole insegnare a tutti, quindi anche a noi, la sacralità del tempio, la sacralità della chiesa perché sono luoghi consacrati al culto, luoghi di preghiera, luoghi di un incontro particolare con Dio. In una prospettiva più profonda, Gesù parlava del vero Tempio, dell’Unico Tempio, il cui velo che lo divideva si sarebbe rotto da cima a fondo alla sua morte. Gesù parlava dell’unico tempio del suo Corpo: “Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo farò risorgere”. Di fatto, Gesù è l’unico e vero Tempio per tutti gli uomini, l’unico altare e l’unico sacerdote, l’unica via che conduce a Dio, l’unico santuario per incontrarsi con il Padre.

3. Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre, sono onorato di presiedere questa santa Eucaristia che – promossa attraverso l’impegno organizzativo del CIF diocesano, che ringrazio sentitamente – vuole essere un momento di preghiera e di riflessione sul contributo delle donne alla Chiesa e alla società. Non è qui il caso e di considerare quanto è avvenuto e avviene nella composita realtà femminile. Sinteticamente si può affermare che dalla ri-creazione della donna promossa anni fa dai movimenti femministi, ora si sta passando alla ri-creazione dell’umano nel postumano, anche con interventi legislativi che vanno a toccare temi vitali come la vita, il generare, la morte, le relazioni tra uomo e donna… Ormai si va verso lidi, favoriti da capacità tecniche, in cui la donna sarà espropriata di quello che ne ha sempre caratterizzato l’essere. Parlo del generare i figli. Con gli uteri in affitto i figli diventano un prodotto fatto in laboratorio; e come ogni prodotto entrano a pieno titolo nel mercato dove chiunque può vendere e comprare con prezzi ben codificati secondo i portafogli. La cosa più fastidiosa è che questo mercantilismo capitalista del postumano viene spacciato dai progressisti come progresso. Si tratta, in realtà, di una sfida grave ed enorme, soprattutto per noi cristiani, chiamati a difendere l’umano per come Dio creatore nel suo disegno di amore lo ha voluto e ce lo ha consegnato.

4. Carissimi fratelli e sorelle, predragi bratje in sestre, tuttavia, di fronte a questa sfida e in questa circostanza, desidero sottolineare i molti casi di resistenza e di controtendenza di cui proprio le donne sono oggi protagoniste. Mi riferisco alle donne che si oppongono ad essere adoperate come campo sperimentale di postumanità generativa, a quelle che rifiutano alcune tecniche di indagine prenatale perché aperte alla vita in qualsiasi forma si presenterà dopo il parto; alle donne che fanno obiezione di coscienza sul lavoro; alle donne che si organizzano in nuovi movimenti per contrastare nelle scuole la penetrazione dell’ideologia del gender, alle donne che continuano ad esprimere il lavoro di cura, cosi tipicamente espressione del genio femminile, in famiglia e nella società; alle donne dei Paesi poveri che reggono la famiglia e fanno da anima all’attività economica informale da cui la famiglia si alimenta; alle donne che nelle Corti di giustizia o negli Organismi internazionali difendono le leggi rispettose della femminilità; alle donne che continuano ad essere spose e madri fedeli… Queste donne, che sono tantissime, sono la vera e grande risorsa per il presente e il futuro della Chiesa e della società; grande risorsa per continuare la creazione che in parte Dio ha anche affidato al genere umano e per opporsi alla ri-creazione dell’umano che i potenti hanno progettato e che stanno attuando. A queste donne che, con passione e amore, curano l’umano va il nostro grazie e il nostro sostegno e ad esse va la nostra preghiera che rivolgiamo fervorosamente alla Madonna, Madre di Dio e Madre della Chiesa.