Inizio della Peregrinatio Mariae

DIOCESI DI TRIESTE

INIZIO PEREGRINATIO MARIAE

+ Giampaolo Crepaldi

Santa Maria Maggiore, 25 gennaio 2015

 

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

1.     Prende avvio, oggi in questo santuario cittadino di Santa Maria Maggiore dove si venera l’immagine della Madonna della Salute tanto amata dal popolo di Trieste, la peregrinatio Mariae. Con questa iniziativa di pietà mariana, devota e popolare, si è inteso affidare alla materna protezione di Maria la nostra Chiesa e il tratto finale dei lavori del Sinodo Diocesano. La Madonna è la Madre di noi cristiani che apparteniamo alla Chiesa. Da questo fatto consolante deve sgorgare tra il popolo cristiano una continua e incessante devozione mariana. Non si può essere cristiani senza essere mariani, ovvero senza nutrire una fervida devozione alla Madonna. Si colloca in questa prospettiva la peregrinatio Mariae. Sarà Lei che verrà nelle nostre comunità parrocchiali, nelle nostre famiglie, nei posti dove si studia e si lavora, nei luoghi della sofferenza e della solidarietà. Verrà come messaggera del suo Figlio Gesù, affinché lo possiamo conoscere meglio e amarlo con docile disponibilità. La peregrinatio Mariae sarà, di fatto, un segno bellissimo della presenza di Gesù in noi e tra di noi. Tutti dobbiamo essere devoti alla Madonna e quanto più lo saremo tanto più assomiglieremo a Gesù. Nella fausta ricorrenza dell’avvio della peregrinatio e nel contesto di questa santa liturgia eucaristica, vogliamo formulare, in maniera corale e convinta, il santo e impegnativo proposito che la Vergine Madre continui ad essere la nostra Regina, la Regina di quel Regno che Cristo ci ha lasciato in eredità, conquistandocelo a caro prezzo con la sua morte e risurrezione. La riproduzione artistica della statua della Madonna delle Grazie, su cui ora si posano i nostri occhi per contemplarne il mistero e implorarne la benevolenza e che passerà di parrocchia in parrocchia, diventi la nostra prophetia futuri che ci invita, con materna dolcezza, a restare e ad essere un popolo fedele a Gesù e al suo Vangelo.

2.     Cari fratelli e sorelle, vorrei tanto che quello di Maria tra noi sia il pellegrinaggio che suscita e alimenta la speranza cristiana. Sappiamo bene e ne siamo dolorosamente toccati tutti al giorno d’oggi che, molte volte, ci capita di essere senza speranza, quasi smarriti e incapaci di dare una direzione sicura al cammino della nostra esistenza. Pieni di cose, ma con il cuore vuoto, assillati dagli eventi, ma resi poveri dall’incapacità di dare ad essi un significato, costretti ad andare avanti, ma senza sapere dove andare. Colpiti da una crisi di speranza che ci fa camminare sulle strade della nostra storia personale e collettiva non come pellegrini protesi a raggiungere una meta, ma come erranti che vagano privi di precise indicazioni di marcia. Un vagabondaggio che è, in definitiva, crisi spirituale e culturale che si spiega con il fatto che abbiamo preteso di poter vivere senza Dio: drammatica illusione, perché, senza Dio, il cammino della nostra esistenza si tramuta da pellegrinaggio verso il Fine supremo eamato in un vagabondare al buio. Non abbiamo alternativa, se non quella di tornare a Dio, convertendo il nostro cuore. Noi lo abbiamo abbandonato, ma Dio è sempre stato presente, e ci aspetta con pazienza e amore. Ci rivolgeremo allora alla Madonna delle Grazie, invocandola perché ci aiuti a ritrovare il senso vivo della presenza del Figlio suo Gesù Cristo, il senso vivo della presenza di Dio, unica e vera fonte di speranza. Solo in Lui troveremo le ragioni della nostra salvezza personale e collettiva. Dio è sempre presente nella storia delle persone, pronto a suscitare, in maniera meravigliosa, speranze e appelli alla santità, alla purificazione, alla conversione. In questo senso, è presente nella storia dei poveri, degli umili, degli ammalati, degli affamati, degli oppressi, degli emarginati, che si sanno amati da Lui e ritrovano con Lui coraggio, dignità, speranza. Dio è presente anche nella storia dei ricchi, degli oppressori, degli uomini senza cuore e senza scrupoli, che non sfuggono al giudizio di Dio e sono invitati anch’essi alla conversione per una vita nel segno della giustizia e della condivisione per entrare nel suo Regno.

3.     Carissimi fratelli e sorelle, anche lo scenario quotidiano delle nostre relazioni sociali e civili sembra talvolta senza speranza, soprattutto quando scopriamo una società che ha perso i valori del rispetto della vita, della persona, dell’amore e della solidarietà, una società che si presenta con le mani chiuse, con le mani sporche di egoismo e corruzione. Una società che disprezza la vita umana fino a distruggerla prima che abbia visto la luce; che mette a repentaglio il bene incommensurabile della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; che annovera tra i sacrosanti diritti fondamentali dell’uomo lo strampalato diritto alla bestemmia e alla blasfemia; in cui tutto è centrato e misurato a partire dal denaro; che si esprime nel culto del corpo; che ostenta una ricerca sfrenata del piacere; che si manifesta nel disinteresse per il fratello, nell’egoismo, nell’ingiustizia, nell’intimidazione, nella violenza e nella guerra. Ci rivolgeremo alla Madonna delle Grazie, alla Madre pellegrina tra le nostre case, affinché educhi le nostre menti alla verità, i nostri cuori alla speranza e le nostre mani ai gesti della carità e ci aiuti a tessere la tela di quella solidarietà che dà senso e valore alle nostre relazioni familiari, interpersonali e a quelle sociali e politiche. Maria è la Madre che ci conduce alla sorgente della fede, della speranza e della carità che è Dio stesso. Graziati dalla materna sollecitudine della Madonna, dobbiamo diventare anche noi testimoni per i nostri fratelli; testimoni della verità del Vangelo che illumina il mondo, della speranza che dà senso al futuro, della carità che sana e salva. La verità cristiana, la speranza e l’amore devono essere il nostro programma di vita.

4.     Cari fratelli e sorelle, dalla Madonna delle Grazie pellegrina tra le nostre case, impa­reremo a vivere il tempo presente come va vissuto, come tempo per amare Dio e i nostri fratelli. Allora, la Madonna sarà per noi come il viatico quotidiano della speranza. Il vivo senso di Lei, la familiarità con Lei ci impedirà di chiudere la vita presente nell’orizzonte del tempo che passa, ma ci aiuterà a vivere il tempo con l’istanza del futuro, cioè credendo, speran­do e amando.

Madonna delle grazie,
ti prego di custodire
la mia fede nel Figlio tuo Gesù,
Redentore e Salvatore delle anime.

Madonna delle grazie,
ti prego di sostenere
la mia speranza nella promessa divina
di cieli nuovi e di una terra nuova.

Madonna delle grazie,
ti prego di aprire il mio cuore
alla carità verso Dio e verso i fratelli
che sono poveri e sofferenti.

Madonna delle grazie,
pellegrina tra noi del Vangelo della gioia,
dona unità e vigore alla nostra Chiesa,
pace e giustizia al nostro popolo. Amen