Come è ormai consuetudine l’impegno culturale della Diocesi “si fa proposta e dialogo” per la Città al fine di offrire nel periodo di Avvento una riflessione su temi di attualità che toccano il vissuto economico, antropologico e della comunicazione. Il tutto si concluderà il 21 dicembre con l’intervento nella Cattedrale di San Giusto della FVG Mitteleuropa Orchestra e del Coro del Friuli Venezia Giulia che eseguiranno la Messa di Gloria di Puccini. Gli incontri si terranno alle 20.30 presso la Camera di Commercio, luogo dove si progetta e si organizza l’aspetto commerciale della vita economica di Trieste. La Chiesa cattolica, nel rispetto dei vari ambiti istituzionali si sente chiamata a creare occasioni di riflessione su situazioni che toccano il vissuto civile, sociale e familiare della Comunità civile triestina da sempre composita sia per confessioni religiose, culture e attività mercantili e commerciali.
La crisi, non solo occupazionale ma anche morale, che ci ha investiti richiede pensosità e progettualità da parte di tutti e di ciascuno sia questo individuo o associazione. Certo non possiamo illuderci di risolvere né il caso delle Cooperative operaie o della Sertubi o del precariato occupazionale ma fare luce su certi comportamenti e “pretendere” una onesta attenzione per le famiglie e il futuro dei giovani in questa Città è doveroso.
Il senso vero di sussidiarietà dovrà poi concretamente mostrare il suo volto. Non possiamo assuefarci ad un assistenzialismo che mortifica creatività e responsabilità, diventiamo protagonisti di una economia che valorizzi il “genio” della triestinità che seppe qualificare quel prezioso indotto artigianale, portuale e commerciale che rese grande Trieste.
Certo il momento è critico, è necessario però individuare ciò che è zavorra da abbandonare e riprendere quanto invece è qualificante come la famiglia, l’onesto uso del denaro, la cooperazione sociale e l’educazione dei giovani alla luce della promozione e rispetto della coscienza civica e della naturale diversità (uomo e donna), senza discriminazioni ma neppure confusioni artificiose di istituzioni forzandone la naturale identità.
Siamo ad una svolta epocale. Dipende anche da noi non lasciare adito ad equivoci.
La nostra Diocesi in questa opportunità offre un’occasione di riflessione su ciò che dona senso alla vita della persona e della società.
mons. Ettore Malnati
Vicario episcopale per il laicato e la cultura