San Giovanni Bosco | Celebrazione Eucaristica con i giovani

DIOCESI DI TRIESTE

Urna con le reliquie di San Giovanni Bosco

+ Giampaolo Crepaldi

Parrocchia San Giovanni Bosco, 30 novembre 2013

 

Distinte autorità, fratelli e sorelle, cari giovani!

1.           E’ motivo di gioia profonda e condivisa ospitare qui nella chiesa a lui dedicata l’urna con le reliquie di San Giovanni Bosco, Padre e Maestro della gioventù. Egli, in un periodo storico difficile caratterizzato da profonde trasformazioni, seppe coniugare, con straordinaria intelligenza cristiana, il messaggio di salvezza e di liberazione del Vangelo di Gesù Cristo con le esigenze di promozione umana che giungevano al suo cuore sacerdotale dal mondo giovanile. Egli resta ancor oggi un modello e un esempio per tutti noi cristiani, chiamati, in un periodo storico non meno complesso, a riproporre con gioiosa coerenza lo stesso Vangelo cristiano a un mondo giovanile che, se pur segnato da tante incertezze e oscurità, è desideroso di intravedere la strada di una sua piena promozione. Quale strada ci indica San Giovanni Bosco?

2.           La prima strada che ci sprona a percorrere è quella della santità. San Giovanni Bosco fu un vero capolavoro della grazia di Dio. In lui la fede era vivissima. Era costantemente accompagnato dal pensiero della presenza di Dio; la sua Messa era celebrata con profonda devozione; senza limiti era la sua devozione verso la Vergine Santissima: «Noi siam figli di Maria», cantava con gioia e, a Maria SS.ma, dedicò le sue opere. Pensare di realizzarsi e di realizzare la propria umanità senza Dio o a prescindere da Dio è una tragica illusione, che San Giovanni Bosco ci aiuta smascherare. Il Santo dei giovani ci guida invece sulla strada dell’incontro con Gesù, sulla strada della comunione con Lui, perché sa che solo Gesù è la grande e vera e unica risposta al bisogno di infinito che c’è nel nostro cuore, al bisogno di amicizia e di amore che sentiamo dentro, al bisogno di luce per capire chi siamo e dove andiamo. Ecco, questa è la strada della santità cristiana: vivere nella fede con il Signore per poter vivere una vita autentica, una vita fatta di amore per Dio e per i fratelli, come fu la vita di san Giovanni Bosco.

3.           La seconda strada che san Giovanni Bosco ci invita a percorrere è quella del coraggio educativo. Fu uno straordinario educatore ai valori fondamentali della vita, della vita umana e cristiana in un momento storico contrassegnato da varie ideologie che li mettevano in crisi.  Ci sono, infatti, momenti storici in cui bisogna avere il coraggio di andare contro la corrente, il coraggio di assumere posizioni non conformiste, il coraggio di dire no a un’onda lunga e larga di disvalori che finiscono per sfigurare l’umano. Cari giovani, è questo il tempo anche per dire dei sì forti e coraggiosi: dire  sì alla famiglia e al matrimonio, invertendo quella tendenza martellante e insipiente che va verso lo smantellamento di questi valori, sia sul piano pratico che su quello teorico; dire sì a una generosa apertura alla vita, invertendo quella infausta tendenza che propaganda l’anticoncezionale, cioè l’invenzione e la diffusione massiva e coercitiva di ciò che è letteralmente ‘contro il concepimento’, contro l’avvenimento della vita; dire che la persona si realizza nelle relazioni solidali e comunitarie, contro chi riduce il nostro vivere dentro le visioni anguste  della società dei single, riducendo la persona umana a un microcosmo indipendente, senza legami, autoreferenziale; dire sì a Dio,  coltivando l’apertura agli orizzonti trascendenti di senso, l’apertura a Dio che è l’autentica fonte del senso del vivere. Il futuro ha bisogno di giovani che si aprano al cielo di Dio e aprano il cielo di Dio sulla terra per illuminarla e riscaldarla.

4.           La terza strada che san Giovanni Bosco ci indica è quella dei sogni. Egli fu un sognatore che faceva sognare i suoi ragazzi.  Sogni grandi, sogni magnanimi! Sogni pieni di fede, di speranza e di carità. Sogni impastati di gioia.  Riuniti qui attorno all’urna con le reliquie di san Giovanni Bosco, vogliamo anche noi coltivare un sogno. Quale sogno? Permettetemi di suggerirvene uno: il sogno bellissimo che papa Francesco condivise con i giovani durante la Giornata Mondiale della Gioventù di quest’anno a Rio de Janeiro. Queste le sue parole che attualizzano un compito antico dei cristiani, anche se resta un compito ancora attualissimo: “Cari giovani, andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo. Quando Dio invia il profeta Geremia, gli dona il potere di «sradicare e demolire, distruggere e abbattere, edificare e piantare» (Ger 1,10). Anche per voi è così. Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo. Cari giovani: Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi! Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, vi accompagni sempre con la sua tenerezza”. Amen.