Giornata di preghiera al Santuario diocesano di Santa Maria Maggiore

DIOCESI DI TRIESTE

GIORNATA DI PREGHIERA

+ Giampaolo Crepaldi

9 febbraio 2013, Santa Maria Maggiore

 

Cari fratelli e sorelle,

1.                      Saluto di cuore voi tutti che siete venuti a Trieste per questa Giornata di preghiera in questo Santuario diocesano di Santa Maria Maggiore, dove si venera l’immagine della Madonna della Salute tanto cara al popolo di questa bella città. Siamo qui riuniti per implorare Dio, tramite la materna intercessione di Maria, affinché invii su di noi il suo Spirito di vita e sia veramente la sorgente di ogni autentico rinnovamento personale ed ecclesiale. A questo momento, che vede riunito il popolo di Dio nel devoto raccoglimento della preghiera, non poteva mancare il Vescovo, Padre e Pastore della Chiesa che è in Trieste, per significare con la sua presenza il valore incommensurabile del pregare cristiano. Questa sua disponibilità è, nello stesso tempo, rispettosissima di quanto la Chiesa sta valutando, con attento discernimento, tutto quello che riguarda gli eventi connessi con le apparizioni di Medjugorje. Come da sempre, in simili casi, i Pastori della Chiesa sono lì con il popolo che prega, nel mentre, con sollecitudine dottrinale e pastorale, sono anche là a discernere il valore dei segni che Dio invia, tramite la Vergine Maria. Permettetemi, quindi, di partecipare a tutti quanti hanno promosso questo evento e al parroco p. Alessandro Calloni il senso della mia viva gratitudine.

 2.                      Cari fratelli e sorelle, con la partecipazione al sacrificio eucaristico, siamo personalmente, comunitariamente e in modo straordinario coinvolti nella preghiera che Gesù stesso ha fatto e continua a fare affinché il male, le difficoltà e le angosce che tutti incontriamo nella vita, non abbiano a sopraffarci. Tramite l’Eucaristia, agisce in noi la forza trasformante della pasqua del Signore, della sua morte e della sua risurrezione. Nella santa Messa, la Chiesa obbedisce al comando di Gesù: «Fate questo in memoria di me» (Lc 22,19; cf 1Cor 11,24-26); ripropone la preghiera di ringraziamento e di benedizione e le sante parole della transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue del Signore. L’Eucaristia, in quanto momento eminente di preghiera cristiana, ci unisce sempre di nuovo alla preghiera di Gesù: è preghiera fatta insieme a Gesù. Nella santa Messa che stiamo celebrando con gratitudine spirituale, il frutto della terra e del lavoro dell’uomo ci viene donato nuovamente da Dio come corpo e sangue di Gesù, come auto-donazione di Dio stesso nell’amore accogliente del Figlio. Con la partecipazione all’Eucaristia e nutrendoci della Carne e del Sangue del Figlio di Dio, noi uniamo la nostra preghiera a quella di Gesù Cristo, perché la nostra vita non vada perduta, nonostante la nostra debolezza e le nostre infedeltà, ma venga trasformata.

 3.                      Cari fratelli e sorelle, in questa preziosa Giornata di preghiera alla Madonna – Giornata vissuta nel contesto impegnativo dell’Anno della fede voluto dal nostro amato Papa Benedetto XVI per tutta la Chiesa universale – siamo chiamati a uniformare le nostre volontà ai voleri della Madonna. Cosa ci chiede la Vergine santa? La Mamma celeste non chiede altro se non che ci convertiamo e ritorniamo ad incontrare Gesù, il Figlio suo, il Redentore e il Salvatore nostro e del mondo. “In lui era la vita” (Gv 1,4). Lui venne affinché noi avessimo la vita e l’avessimo in abbondanza (Gv 10,10). Lui è “la via, la verità e la vita” (Gv 14, 5). Dopo che l’accesso al primo albero della vita nel paradiso è stato negato, nell’albero della croce è stato innalzato il nuovo albero della vita, “perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (Gv 3,15). Perché chiunque beve dell’acqua che Gesù dà non avrà mai sete, anzi quest’acqua diventerà “sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14). In Cristo e per Cristo siamo fatti uomini e donne nuovi, nuova creatura, siamo rigenerati “per una speranza viva” (1Pt 1,3).

 4.                      Carissimi fratelli e sorelle, voi siete il popolo della preghiera, un popolo amato e benedetto da Dio, un popolo destinatario di innumerevoli grazie mariane. Siete il popolo del Magnificat, dell’Ave Maria, il popolo del santo Rosario. Quando va bene il mondo non vi capisce; quando va male il mondo vi disprezza e vi odia. Voi rispondete, con dolce fierezza, continuando a pregare per tutti, anche per quel mondo che non vi capisce, anche per quel mondo che vi disprezza e vi odia. Il popolo della preghiera è il popolo che fa andare avanti la storia nel segno liberante dell’amore cristiano e della pace, perché mette la storia non nelle mani fragili e, spesso sporche degli uomini, ma nelle mani sicure e forti di Dio. Continuate a pregare senza stancarvi; pregate per la vita che va sempre rispettata dal sua inizio fino alla sua fine; pregate per la famiglia che è tale se fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; pregate per la libertà della Chiesa e delle coscienze irretite da nuove forme di oppressione ideologica; pregate per la giustizia sociale, per il riscatto dei poveri; per il lavoro ai disoccupati e ai giovani. Pregate la Madonna per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata; pregate per coloro che soffrono nel corpo e nello spirito e per i malati; pregate per la Chiesa, per il Papa e per i Vescovi; pregate per l’Italia affinché ritrovi i giorni della saggezza e dello sviluppo. Pregate per i Bambini, che sono nel mondo il segno della carezza di Dio. La pace e la grazia di Dio nostro Padre, del Figlio suo Gesù Cristo e dello Spirito Santo siano con tutti voi, tramite la materna intercessione di Maria, Madre nostra e Madre della Chiesa!