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Madonna della Salute | Omelia

DIOCESI DI TRIESTE

MADONNA DELLA SALUTE

+Giampaolo Crepaldi

21 novembre 2012

 

Carissimi fratelli e sorelle,

1.         Nella fausta e devota occasione della festa della Madonna della Salute, la Chiesa ci fa leggere il brano evangelico che illustra chi sono la madre e i fratelli di Gesù: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”. Fare la volontà di Dio implica un’adesione totale al Signore, un sì incondizionato al suo progetto di amore e alla sua santa volontà. Come fece Maria con il suo fiat, detto all’Angelo che le manifestava il progetto e la volontà di Dio. Con il suo fiat, la Madonna ha permesso alla Parola di Dio di rivelarsi all’uomo. Dio non è un oggetto che può essere raggiunto dall’uomo, di propria iniziativa e con le proprie forze. Possiamo conoscere il mistero di Dio solo se Lui stesso si rende accessibile. Maria di Nazareth è stata Colei che ha reso possibile il mistero dell’Incarnazione nel quale la Parola di Dio si è resa visibile. Nel prologo del suo Vangelo san Giovanni scrive, infatti, che il Verbo si è fatto carne ed abitò tra noi e noi abbiamo visto la sua gloria. Nessuno ha mai visto Dio, ma Cristo, che è in seno al Padre, ce lo ha rivelato (cf. 1, 13-18). Maria è stata colei che ha permesso questa manifestazione totale di Dio, in quel Figlio, che l’uomo ha potuto sentire, vedere con i propri occhi, contemplare e ha potuto toccare con le sue mani (cf. 1Gv 1, 1). Perché ciò avvenisse era indispensabile che qualcuno dicesse un “sì” incondizionato, permettendo alla Parola, al Verbo, di prendere posto in una creatura umana, per incarnarsi in lei. La Madonna sta perciò all’inizio della storia della salvezza.

 

2.         La nostra salvezza personale dipende totalmente dal “sì” che lei ha pronunciato. Con quel suo “si”, Maria ha portato a noi la sorgente della salute: Gesù Cristo. Per volontà del Padre e con il concorso dello Spirito Santo ha dato a Gesù la vita umana, e mani per benedire i fanciulli e gli ammalati, e piedi per andare alla ricerca delle pecorelle smarrite, e occhi per piangere su Gerusalemme, che è figura delle anime devastate dal peccato, e un corpo che per noi ha sudato sangue nell’orto del Getsemani ed è stato lacerato nella flagellazione, e poi crocifisso e morto sulla Croce. Lei per nove mesi ha portato Gesù nel suo seno, diventando Ostensorio vivo del Salvatore, e per 33 anni l’ha teneramente portato nel suo cuore di mamma. Fu vicinissima a Gesù nei momenti più importanti della sua vita per condividere l’amore e i dolori di Gesù per noi: eccola a Betlemme, nella fuga in Egitto, nello smarrimento di Gesù a Gerusalemme, a Nazareth, a Cana ove ottiene il primo miracolo di Gesù, all’istituzione della Eucarestia, sul Calvario, ai piedi della Croce, nel Cenacolo della Pentecoste dello Spirito…Ha cooperato vivamente con Gesù e per mezzo di Gesù alla Redenzione, all’opera della nostra salvezza.

3.               Cari fratelli e sorelle, siamo qui, in questo santuario diocesano, per implorare da Maria, Madonna della salute, la grazia delle grazie, vale a dire che porti a noi Gesù. Molte persone chiedono alla Madonna soltanto favori terreni. Chiediamoli sì, purché non ostacolino il nostro progresso spirituale e la nostra salvezza eterna. Ma, soprattutto, chiediamo le grandi grazie che ci fanno crescere nella conoscenza e nell’amore a Gesù. Lei ci ha portato Gesù, e noi non andremo a Gesù se non portati da lei. E’ dalle braccia materne di Maria che Gesù passerà alle nostre braccia, entrerà nel nostro cuore:  “Maria è la fontana e il fiume celeste donde passano e giungono fino all’abisso della miseria umana le acque di tutti i doni (di Dio) e di tutte le grazie” (Papa Benedetto XV). A lei, alla madonna della salute, ci rivolgiamo fiduciosi:

 

–      alla Madonna della salute chiediamo la grazia della salute delle nostre anime che, liberate dal peccato attraverso il sacramento della Riconciliazione, possono vivere costantemente nella comunione con l’Amore trinitario;

–      alla Madonna della salute chiediamo la grazia del rinnovamento spirituale per la nostra Chiesa diocesana che ha intrapreso il cammino del Sinodo della fede;

–      alla Madonna della salute chiediamo per tutti i cristiani della nostra Diocesi la grazia della fede, della speranza e della carità cristiane, chiediamo la grazia della fedeltà alle promesse battesimali e al Credo;

–      alla Madonna della salute chiediamo la grazia della salute per le nostre famiglie che, con le crescenti separazioni e i divorzi, vivono la stagione pericolosa dell’instabilità; chiediamo per loro la grazia della indissolubilità, la grazia di un’apertura e di un amore incondizionato alla vita, del rispetto reciproco tra i coniugi, dell’attenzione educativa verso i figli, dell’affettuosa partecipazione ai bisogni di quanti sono anziani;

–      alla Madonna della Salute chiediamo la grazia della salute per i malati, pregandola di donare a loro la piena adesione alla volontà di Dio nelle prove della vita;

–      alla Madonna della salute chiediamo la grazia della salute per la nostra città che vive i giorni travagliati dell’incertezza per la mancanza di lavoro che colpisce molti giovani e tante persone;

–      alla Madonna della salute chiediamo la grazia che tutti possano incontrare Dio che è la fonte amorosa e misericordiosa della nostra salvezza: senza Dio non si va da nessuna parte.

 

4.         Carissimi fratelli e sorelle, nell’«Ave Maria» diciamo «Tu sei benedetta fra tutte le donne», perché Maria è la creatura che ci precede tutti, e rimane ineguagliabile. Maria è anche madre nostra. Ed è perché è madre nostra che nell’«Ave Maria» le diciamo ancora: «prega per noi peccatori». Di questa madre di Cristo, abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno della sua intercessione di madre in continuazione, lungo l’arco di tutta la vita: «adesso e nell’ora della nostra morte». Adesso, ossia in ogni istante della nostra vita, durante la quale rimaniamo imbrigliati nella nostra fragilità umana, e in quell’ora nella quale, in un trapasso doloroso e beato, ci troviamo nella condizione di dover pronunciare, finalmente, il nostro “sì” incondizionato a Dio: nell’ora della nostra morte. Noi viviamo in vista di quell’ora. È il momento nel quale il Padre ci fa ritornare a Lui. In quell’ora saremo fortunati se potremo contare sull’aiuto e l’intercessione di Maria; della Madonna della salute, che il suo “sì” l’ha saputo e potuto dire effettivamente. È per questo motivo che la Chiesa ci invita continuamente a recitare il santo rosario quotidiano, poiché in esso, oltre a prendere coscienza del fatto che Maria è il modello perfetto di ogni credente, e perciò modello per la nostra vita di tutti i giorni, è anche colei che ci aiuterà a dire al Signore il nostro “sì” più decisivo: quello «dell’ora della nostra morte».

 

5.         Carissimi, “Maria è la stella sul cammino degli uomini, seguendo lei non ti smarrirai, pregando lei non ti disperi, non cedi, non temi, non ti stanchi. Se si leva il vento delle tentazioni e s’innalza lo scoglio delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se sei sballottato dalle onde dell’orgoglio, dell’ambizione, della maldicenza, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria! Se la collera, l’avarizia, i desideri impuri scuotono la navicella della tua anima, guarda la stella, invoca Maria! Se, turbato dall’enormità dei tuoi peccati, vergognoso per le sozzure della tua coscienza, spaventato dal timore del giudizio, cominci a lasciarti andare alla tristezza, a scivolare nella disperazione, guarda la stella, invoca Maria! Il suo nome non si allontani mai dalle tue labbra; non si allontani mai dal tuo cuore” (S. Bernardo, Omelie II). Amen!