mons. Guido Pozzo

da Vita Nuova: l’intervista a Mons. Guido Pozzo

Anticipiamo l’intervista che il prof. Stefano Fontana, Direttore del settimanale Diocesano Vita Nuova, ha realizzato con Mons. Guido Pozzo e che sarà pubblicata nell’edizione in uscita il 9 novembre.

 

Mons. Guido Pozzo verrà ordinato vescovo il prossimo 17 novembre

«Spero di potere presto visitare la mia Città natale
e celebrare nella Cattedrale di San Giusto»

Ha collaborato a lungo con il cardinale Ratzinger alla Congregazione per la Dottrina della Fede

 

Mons. Guido Pozzo, triestino, sarà consacrato Vescovo dal Segretario di Stato cardinale Bertone, dal Prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede cardinale Müller e dall’Arcivescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi in Vatiano il prossimo 17 novembre. Siamo riusciti a raggiungerlo a Roma e a porgli qualche domanda a caldo.

Eccellenza, ci sono “elementi triestini” nella sua vocazione? Nel suo essere sacerdote e ora vescovo sono confluiti elementi o esperienze vissute a Trieste?

Ho avvertito i primi segnali di una chiamata a seguire la via al sacerdozio durante gli ultimi due anni di Liceo classico. Lo studio della filosofia scolastica, e in particolare del pensiero di san Tommaso d’Aquino e di san Bonaventura da Bagnoregio, mi hanno profondamente motivato nella ricerca non solo intellettuale, ma anche spirituale di quale impostazione dare alla mia vita. Fondamentale è stato l’incontro con alcuni Padri Gesuiti della Parrocchia del Sacro Cuore, che frequentavo nella mia adolescenza. Li ricordo con gratitudine per l’opera di chiarificazione che essi hanno compiuto nella mia vita aiutandomi nel discernimento vocazionale. Volentieri desidero menzionare anche Mons. Eugenio Ravignani che, come insegnante di religione al Liceo Petrarca e poi Rettore del Seminario diocesano, mi ha accompagnato in quella fase particolarmente importante per le decisioni che avrei poi preso al termine della maturità classica.

 

Lei ha prestato servizio presso il Dicastero forse più importante della Santa Sede, la Congregazione per la Dottrina della Fede. Cosa significa lavorare in questa Congregazione e cosa ha significato per lei.

E’ stato per me una grande gioia e un immenso onore essere accolto tra i collaboratori dell’allora Cardinale Prefetto Joseph Ratzinger nella Congregazione per la Dottrina della Fede. Ciò che ho ricevuto in questi venticinque anni di servizio alla Congregazione è certamente molto di più di quanto io abbia potuto dare, e ciò non soltanto sotto il profilo intellettuale, ma anche e ancor più sacerdotale e spirituale. Sono stati anni di lavoro intensi, anche per la numerosa mole di documenti e di interventi compiuti dalla Congregazione a beneficio dell’integrità della fede e della promozione della dottrina cattolica, contro le insidie e le minacce  corrosive che anche nei tempi odierni si sollevano contro di essa, non solo dall’esterno, ma anche dall’interno del mondo cattolico.

E’ stata per me una palestra di vita e una scuola di disciplina intellettuale e spirituale di grande spessore.

Vescovo: cosa risuona nel suo cuore e nella sua mente?

E’ con religiosa commozione e grande trepidazione che ho accolto la decisione del Santo Padre di elevarmi alla dignità episcopale. “Vescovo” significa Pastore e Guida del popolo cristiano, nella adesione alla Verità di Nostro Signore Gesù Cristo, nell’esercizio del Sommo Sacerdozio, nella carità pastorale ad edificazione di tutta la Chiesa. Se penso alle esigenze del mandato apostolico e guardo alle mie umane insufficienze e deboli risorse, essere Vescovo suscita in me sentimenti di grande timore; la certezza che la grazia di Dio non verrà meno e che la Chiesa mi sostiene come Madre e Maestra, mi rende fiducioso e gioioso nell’adempiere al ministero che mi sarà affidato.

Le notizie di agenzia dicono che dopo l’ordinazione lei ricoprirà la carica di Elemosiniere del Santo Padre e farà parte della Famiglia Pontificia. Cosa fa l’Elemosiniere e cosa è la Famiglia Pontificia?

L’Elemosiniere Apostolico fa parte della Famiglia Pontificia e come tale prende parte alle funzioni liturgiche e alle udienze ufficiali romane del Sommo Pontefice. Compito dell’Elemosiniere è quello di esercitare la carità verso le persone più indigenti e di favorire opere pie particolarmente bisognose, a nome del Papa, mediante sia pur modeste elargizioni. L’Elemosiniere è delegato dal Santo Padre a concedere la Benedizione Apostolica a mezzo di diplomi in pergamena. L’ istituzione della Elemosineria Apostolica risale al Medioevo, ma riprende una prassi costante nella Chiesa fin dall’antichità cristiana, quando i Papi affidavano a uomini di fiducia il compito di curare elargizioni per particolari necessità. La Famiglia Pontificia è l’insieme delle persone che per i particolari compiti che rivestono, sono più direttamente vicine al Sommo Pontefice. La Famiglia Pontificia si divide in due categorie: ecclesiastica e laica. Nella prima vi fanno parte, tra gli altri, il Sostituto alla Segreteria di Stato, il Segretario per i Rapporti con gli Stati, l’Elemosiniere, il Teologo della Casa Pontificia, i Cerimonieri Pontifici.

Spero di potere presto visitare la mia città natale e celebrare nella Cattedrale di san Giusto, dove sono stato ordinato presbitero, la Santa Messa pontificale e dare il mio benedicente saluto ai fedeli triestini e alla città.

Stefano Fontana