Preghiera in memoria dei Testimoni della Fede del nostro tempo

Si svolgerà sabato 24 marzo alle ore 20.30 presso la Chiesa parrocchiale di San Giacomo Ap. la veglia di Preghiera in memoria dei Testimoni della Fede del nostro tempo, organizzata dalla Diocesi di Trieste e dalla Comunità di Sant’Egidio. Presiederà la preghiera l’Arcivescovo S.E. mons. Giampaolo Crepaldi. La veglia sarà in ideale collegamento e comunione d’intenti con tutte le iniziative di ricordo e di preghiera che, per recente ma consolidata tradizione, si svolgeranno in molte città d’Italia e del mondo. Nel 2011 la Diocesi di Trieste ha ospitato nell’ambito della Cattedra di San Giusto il prof. Andrea Riccardi con una conferenza sul tema: “I martiri cristiani e l’Europa”; quest’anno si è scelto di far coincidere in maniera significativa la veglia con il 32.mo anniversario del martirio di mons. Romero, Arcivescovo di El Salvador, e nella preghiera il ricordo andrà in modo particolare ai martiri per la fede che anche la nostra Diocesi ha conosciuto nel secolo scorso come don Francesco Bonifacio, recentemente beatificato proprio a Trieste.

Nella notte che il mondo contemporaneo attraversa, segnata profondamente dalla violenza e dal relativismo, non mancano testimoni della fede che illuminano il cammino dell’umanità verso Cristo, morto e risorto per noi. Per questo la memoria di coloro che hanno dato e continuano a dare la vita per il Vangelo è così preziosa e significativa, proprio in questo periodo di Quaresima.
Seguendo Gesù sulla via dolorosa, i martiri della fede, della carità, della riconciliazione e della pace ci aiutano a rinnovare la nostra vita, indicandoci la pietra sulla quale edificarla. Ci rimandano al coraggio delle scelte e alla serietà della vita cristiana.

La tradizione di questi momenti di riflessione e di preghiera trova le sue radici nel periodo di preparazione del Giubileo dell’anno 2000, quando il Santo Padre Giovanni Paolo II decise di istituire una commissione “Nuovi Martiri”, che avrebbe dovuto indagare sui martiri cristiani del XX secolo. La commissione ha lavorato due anni nei locali della Basilica di San Bartolomeo, raccogliendo circa 12.000 dossier di martiri e testimoni della fede giunti da diocesi di tutto il mondo.

Tra i frutti di questo lavoro vi fu anche la preghiera ecumenica svoltasi presso il Colosseo, alla presenza del Papa e di rappresentanti di tutte le principali Chiese cristiane. In quella occasione venne sottolineato come il gran numero di cristiani uccisi o perseguitati nel Novecento fosse un continente ancora da esplorare, un patrimonio condiviso da ogni confessione cristiana.

Passato il Giubileo, Giovanni Paolo II volle che questa memoria dei testimoni della fede del Novecento potesse divenire qualcosa di visibile nella Basilica di San Bartolomeo. Nell’ottobre del 2002, con una solenne celebrazione ecumenica alla presenza dei cardinali Ruini, Kasper e George, e del patriarca romeno ortodosso Teoctist, è stata posta sull’altare maggiore una grande icona dedicata ai martiri del Novecento. L’icona rappresenta, con una simbologia presa dall’Apocalisse, le vicende dei martirii di cui si è venuti a conoscenza attraverso i lavori della commissione. Altre memorie di martiri sono collocate nelle cappelline laterali, ognuna dedicata ad una situazione storica particolare.

Il 7 aprile 2008 il Santo Padre Benedetto XVI ha visitato la Basilica. Sostando davanti alle memorie dei martiri contemporanei ha definito la visita di questo luogo “Un pellegrinaggio alla memoria dei martiri del XX secolo, innumerevoli uomini e donne che hanno versato il loro sangue per il Signore. Ma – ha spiegato ancora il Papa – Gesù Risorto illumina la loro testimonianza e comprendiamo così il senso del martirio. E’ la forza dell’amore, inerme e vittorioso anche nell’apparente sconfitta”.